Scampagnata, romanata, pranzo-al-sacco, merenda all’aperto in qualunque modo lo si chiami ha sempre lo stesso significato, quello che poi è contenuto nel suo nome originario: piquer spilluzzicare”, nique “piccola cosa”.
Un vero picnic ha bisogno di una bella giornata, di un prato, di una tovaglia da giardino, dell’atmosfera giusta fatta dalle persone e perché no di un pizzico d'aiuto da parte di professionisti.
Allestire un picnic
Se la tua attività si trova in un parco o nei pressi di una zona ricca di verde, puoi pensare di proporre ai tuoi clienti un servizio picnic completo di stoviglie, tovagliato e monouso. Tutto ciò che è indispensabile - oltre il cibo - è un cestino ben organizzato, in modo che ci sia tutto l'occorrente per "spilluzzicare".
Pensare di proporre delle monoporzioni ben confezionate facilita il trasporto e la condivisione del cibo e l'eventuale gestione di avanzi.
Selezionando dunque adeguatamente contenitori da asporto, anche monouso, posate, bicchieri e tovagliato, si possono creare dei cestini da picnic poco ingombranti ma funzionali per i tuoi clienti.
Non tralasciare alcun dettaglio, anche la tovaglia deve essere scelta con cura, allegra e adatta ad essere stesa sul prato.
Non dimenticare infine di corredare il kit con dei sacchi per raccogliere quello che resta del banchetto.
Qualche curiosità sul picnic
I picnic erano un’usanza comune fra la nobiltà del Settecento. Certo i loro erano più elaborati di quelli che siamo soliti organizzare adesso: i servitori imbandivano ricche tavolate che facevano da cornice alle partite di caccia, e i cuochi erano attrezzati per cucinare le prede sul momento.
Con l’arrivo del Romanticismo, il picnic diventa una buona scusa per restare in serena intimità e dedicarsi all’arte del corteggiamento. Magari in riva a un fiume, e circondati dal profumo dei fiori, era più difficile resistere all’amore.